Benvenuti! Per cominciare, lasciatemi ammettere che estate ciclistica è alle mie spalle. Nessuna! Sono andato a fare qualcosa con la  Spec Levo, ho guadagnato cinque chili e ho scoperto che uno si sbaglia quando pensa di trasformare il suo hobby nella sua professione. Non era la colpa della e-bike, la colpa era della frequenza. E’ questa era, considerando che tutti pedalavano ameno me, bassa come non mai. Ma alla fine mi sono ripreso dall’abisso della rovina e sono praticamente quasi ogni giorno in bici.

Tuttavia conobbi le tendenze e l'approccio moderno, dal punto di vista di un nuovo operaio turistico, per le quali il vecchio amico, che non voleva essere chiamato Gorazdino, si gira nella tomba. Ha infatti sempre sostenuto che il ciclismo è un semplice sport di montagna. Ehi, vecchio, la mountain bike non è più già da un bel po’ solo un accessorio semplice per sperimentare lo lifestyle in montagna, ma anche (o soprattutto) un business. 

L'idea fondamentale della mountain bike era all'inizio e nella continuazione di andare con la bici li dove si andava prima solo a piedi. Che gli escursionisti non mi risentano, pero in mia opinione rimangono ancora i migliori trailbuilders. Forse sono un prodotto della vecchia scuola, ma le radici, le rocce, le foglie, l'asprezza occasionale e il fatto climatico che sul pianeta blu ci sono di tanto in tanto anche le provvigioni, dò per scontato, occasionalmente demotivante, pero sul trail come delle circostanze relativamente naturali per un ottimo divertimento. O come sofferenza e penitenza occasionali. Una radice ben stuccata può essere un mini-kicker quando è secca o una sfida quando è bagnata e a metà dell'angolo retto. Come si può affrontare di tutto, come per esempio anche le rocce grandi come un frigorifero, su pendenze esposte, potete chiedere a Zlatko dal reparto manutenzioni di Extremevital. Creatività, sfida e selezione naturale che ti dicono se sei già maturo per consumare l'amore con un certo trail, o dovrai "allenarti un po’ di più", come ha detto in una pubblicità la nostra sciatrice Tina Maze. 

E' vero pero anche il fatto che l'umiltà e contraria alla logica di Instagram, dove tutti fino all'ultimo abbiamo un look accattivante semiprofessionale. Sulle foto ferme ovviamente, per non fa niente ;)  Quindi abbiamo comprato l’attrezzatura più sofisticata, ma ora abbiamo bisogno di circostanze che ci facciano sentire come se lo meritassimo. E così un giorno, un austriaco pragmatico iniziò a trasportare con l’elicottero migliaia di metri cubi di ghiaia in una foresta di abeti rossi e fu creato il cosiddetto flow trail - una strada sterrata che nega radici, terra naturale e rocce, e tiene anche meglio sotto la pioggia che sull'asciutto. È nato un nuovo standard e con esso una nuova richiesta. Che Hans possa bruciare nella cantina due volte sterrata. Incluso i parenti! 

Non sostengo che tale infrastruttura non sia divertente. Al contrario! Ma è vero che distrae la scena dall'essenza e la fa sembrare bizzarra, per non dire ridicola. Ma questo è un futuro a cui non sfuggiremo per la semplice ragione che la MTB è diventata mainstream; ampio consenso significa pero sempre prevedibilità, sicurezza, simpatia e relativa noia. Così abbiamo ricevuto Borut Pahor e trail senza radici, bici elettriche e autostrade di ghiaia, che percorrono verso la valle dalle vette di duemila metri ad un angolo quasi percepibile.. 

E bene si, quando finisco di scrivere tutto questo vado su a Robidisce Trails, dove stiamo progettando un nuovo trail con il nome di lavoro: Per il grasso Tedesco e la Israeliana spaventata, prima volta sulla bici. 

Non c’è niente da fare, si deve sopravvivere. Che fosse prima l'uovo o la gallina, la Israeliana o il flow trail una seconda volta ;) 

Ci leggiamo!