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Turchi, turbo covid ed il villaggio degli ignoranti?

Turchi, turbo covid ed il villaggio degli ignoranti?

Ciao amici!

La sfortuna non arriva mai da sola e preferisce venire con la e-bike! Ci siamo appena ripresi dalla devastazione della paura covid, ripreso un po’ il fiato nel stile »ne di qua ne di la« - senza una vera inaugurazione dunque – e finalmente abbiamo aperto il nostro Robidišče Trail Center, e già ricevo la chiamata dall'ambasciatore della compagnia che ci sta tanto a cuore, che sarebbe il tempo di scrivere qualcosa.

 

La suggestione nella prima persone plurale e' stata rinforzata nello stile riconoscibile con una »bustarella« nella forma di una e-bike: »Ecco! Prendi questo e scrivici il tuo parere.«

 

Non ho idea a chi ad ExtremeVital e' nata questa idea, che un atleta auto-eletto nei suoi quarantacinque dovrebbe ammettere di tutto, se li dai tra le mani una e-bike, pero ok, lo scriverò. Pero andiamo pian pianino dall'inizio, siccome la primavera era davvero turbolente.

 

 L'inverno è stato caratterizzato dall'ampliamento del bike park di Robidišče. Con Luni e la sua Aliansa, abbiamo creato altri tre fratelli e lo skills park, rafforzato la nostra flotta di furgoni navetta per un altro set ed aspettato con impazienza la cerimonia di apertura, dove lo stalattite di DH e l'occasionale leader spirituale Šumba in compagnia dei più grandi bad boys della mtb, influencer e fusti di birra Reservoair dogs dovrebbero celebrare il battesimo della nuova infrastruttura. Jelko e Ivo ci hanno spinto in lockdown.

 E l'inaugurazione se n’è andata. E se ne sono andati i 10 più belli weekend che la storia ricorda, direttamente    nell'ignoto. Sono rimasto a casa a Šentvid sopra Ljubljana ad osservare l'isteria, che alla fine porto alla fine anche i trai di casa.

 

Il popolo si divide subito tra gli obbedienti, cioè quelli che seguono le istruzione delle autorita governative e gli influencer di mtb a la Jan Porič, rimanendo senza timore e nessuna esitazione a casa, facendo flessioni e praticando il track stand, e tra quelli che abbiamo difficolta croniche con le autorità e populismo, continuando ad andare fuori con la bici.

Chiunque non abbia usato la hashtag #rimaniacasa saltando sui gradini di casa e si ha azzardato di avventurarsi con la bici nella foresta, ha potuto assistere alla scena di cosa significa quando le autorità chiudono i centri commerciali. Orde di neofiti tutti profumati di ammorbidenti e profumi rotolavano attraverso i boschi più vicini.

E il ciclismo divenne un sovversivo ancor prima che la parola imprecisa del sovrano "ciclisiatti" fosse nata. Abbiamo sentito che è proibito, sconsigliato, disonesto e soprattutto pericoloso.

In tantissimi hanno letteralmente citato i restanti a casa governativi e non appena hanno visto la siluetta di un ciclista sul sentiero, hanno incominciato con gesti e parole a diffondere il profondo sapere "che con questo pericoloso comportamento stanno gravando il sistema sanitario che combatteva una battaglia con il mostro virale".

Ben presto apparvero ostacoli tecnici, seguiti pochi giorni dopo da ordini armati con grappa e picconi nella forma di neo-guardie armate, che livellarono alcune sculture di terra destinate ai ciclisti, dando così un messaggio chiaro e inequivocabile su chi non dovrebbe andare nelle foreste del nord di Lubiana.

Con la riapertura di centri commerciali, le famiglie dei giusti e degli obbedienti hanno trovato ancora una volta una cosa più intelligente da fare che buttare fazzoletti e tetrapack nelle foreste, pero sono rimaste come promemoria dei tempi della liberazione delle foreste dai ciclisiatti le placchette in OSB inchiodate sulla natura viva e non, sulle quali e’ inequivocabilmente scritto che…e’ proibito!

Ogni somiglianza con il ben noto tabellone che proibisce ai turchi l’invasione nel villaggio degli ignoranti auto-isolato e’ solamente una sfortunata coincidenza.

Bene, sono lieto che l'episodio sia alle nostre spalle, che tutto questo andrà lentamente a finire, ma spero che non ci sarà un'altra ondata. Tuttavia, sarà sicuramente necessario considerare dove andare con tutte le vendite record di mountain bike che il mercato sta registrando nonostante la corona. Ok, ho un'idea, ma all'interno di questo dibattito socio-politico è indecente pubblicizzare qualcosa;)

 

 

Ah si, l'update sulla e-bike:

 

Si chiama  Turbo Levo SL expert carbon (spero che non ho scordato qualche superlativo) ed è un mostro al quanto interessante, siccome è una e-bike facendo finta che non sia una di quelle. In verità, quanto lo spingi verso la valle, non lo e'. La geometria e fantastica, specialmente per gli ciclisti e cicliste alte. Finalmente una XL degna del suo nome. Mi sono innamorato al punto che ho cominciato a guardare al quale modello della Specialized, pero senza batteria, si potrebbe avvicinare.

Non e' proprio una Stumpjumper, ma è vicina. In tutto è cosi leggera e discreta, che ho imparato ad imbrogliare: quando vedo qualcuno stacco l'assistenza e quasi nessuno non nota che in realtà non sono una bestia come sembro. Se il prezzo non fosse così alto, e se potessi davvero nascondere il fatto che voli con l’aiuto dell’elettrica, potrei persino pensarlo come un booster di ego per quei giorni grigi. Tuttavia, penso che Specialized stia seguendo un'interessante nuova divisione nel campo dell'inevitabile elettrificazione con questo prodotto.

Diciamo di più al riguardo la prossima volta. Dal momento che sospetto che me lo prenderanno presto, ora vado rapidamente sul monte Krim.

Due volte!